martedì 16 maggio 2017

Forse durante le presidenziali Usa del 2016 ci è scappato anche il morto: il misterioso caso di Seth Rich

Oggi, nel mondo alternativo di Twitter, ai primissimi posti tra gli argomenti più discussi troviamo #SethRich.

E' un nome che dice poco a chi non ha una vera e propria fissazione per la politica Usa.

Seth Rich era un giovane di 27 anni, dipendente del Partito democratico USA, ucciso a colpi d'arma da fuoco il 10 luglio 2016 durante una misteriosa aggressione vicino a casa, a Washington DC.

La polizia disse che forse si era trattato di un tentativo di rapina finito male. Fino ad oggi, per questo omicidio nessuno è stato assicurato alla giustizia.

Hillary Clinton, allora candidata alla Casa Bianca proprio per il Partito democratico, citò Seth Rich durante un comizio, "buttandola" peraltro in politica, ovvero dicendo che con norme più restrittive sulla vendita delle armi forse la morte di Seth Rich si sarebbe potuta evitare.

Guardate questo video e andate al minuto 8:45


Oggi, però, arriva un clamoroso colpo di scena.

L'investigatore privato assunto dalla sua famiglia afferma che Seth Rich, poco prima di morire, era in contatto con Wikileaks. Sì, proprio con l'organizzazione di Julian Assange che durante i momenti decisivi della campagna elettorale ha divulgato grande quantità di materiale compromettente per Hillary Clinton.

Ecco il servizio di Fox 5: guardatelo e fatevi un'idea.




La tesi che i Democratici, con l'aiuto dei media "seri", hanno tentato di propalare fino ad oggi è che Wikileaks abbia ottenuto il materiale anti Clinton dai famosi hacker russi, che agirono su ordine di Putin, che, ovviamente, era in combutta con Trump. Peccato, però, che fino ad ora, di tutto ciò non sia saltato fuori uno straccio di prova.

E se non si fosse trattato di hackeraggio? Se si fosse trattato, invece, di "leaks" - ovvero se il materiale fosse stato consegnato a Wikileaks da qualcuno che lavorava all'interno del campo democratico?

Ovviamente i cultori delle cospirazioni oggi imperversano su Twitter, e sono già giunti alle loro conclusioni.

Noi, invece, aspettiamo i prossimi sviluppi.

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