domenica 4 ottobre 2020

Lo sconcertante atteggiamento dei media sulla malattia di Trump

Ho appena visto la breve conferenza stampa del medico curante di Trump.

Sicuramente sentirete i media accusare la Casa Bianca di poca trasparenza circa le condizioni di salute del Presidente.

Ma a mio parere, è il modo in cui i media stanno seguendo la malattia di Trump ad essere sconcertante.

Le uniche notizie che dovrebbero interessare, sulle condizioni di salute di Trump, sono: se sta migliorando / peggiorando, se guarirà / non guarirà / se verrà dimesso / quando; se, nel frattempo è in grado di governare o meno. Il resto è circo, contorno. Materia per appassionati di riviste di medicina.

Invece, i giornalisti hanno fatto ripetute domande sui livelli di saturazione di ossigeno, sulla somministrazione di ossigeno supplementare, sugli esami ai polmoni, sul perchè Trump, nelle foto diffuse durante il ricovero, non indossa la mascherina.

Nessuno ha fatto la domanda fondamentale: ovvero se, da quando è stato ricoverato, è sempre stato in grado di GOVERNARE.

Lascia sbigottiti che i giornalisti si accapiglino su dettagli delle terapie che, in confronto, sono assolutamente secondari.

Trump ha preso il Covid... mi chiedono: mazzata finale per le elezioni?

Condivido qui il mio pensiero.
Secondo me è tutto tranne che automatico. Bisogna vedere se si ammala, quanto sta in isolamento, se e come riesce a fare campagna elettorale durante la quarantena, se e come riesce a svolgere le funzioni di Presidente, etc etc.
In altre parole: dipende tutto da come REAGISCE.
E' sintomatico. Magari sta in quarantena come tutti qualche giorno, guarisce presto (spero io) e di nuovo on the road... anzi, la cosa può aiutarlo con la sua politica che è sempre stata quella di convivere con il virus facendo business as usual.
L'infezione di per sè può danneggiarlo solo agli occhi di chi lo vuole dipingere come un "negazionista", ma lui non lo è mai stato, visto che, ad esempio, ha chiuso i voli dalla Cina praticamente subito, e per quello addirittura lo accusarono di essere xenofobo...
Un "negazionista" non avrebbe spedito le navi ospedale pronte ad accogliere i malati nelle zone più a rischio (v. New York).
La prima reazione è stata ottima: ineccepibile e quasi lodevole la trasparenza con cui la Casa Bianca ha comunicato la positività e la quarantena. Un atteggiamento tutt'altro che "negazionista", tra l'altro.
Per cui la malattia, di per sè, è sicuramente una "October surprise", ma lo è per lui come lo è per Biden, perchè Biden deve stare attento.
Questa dirompente novità può anche suscitare un moto di solidarietà umana a favore di Trump, ed esporre il cinismo di coloro che, per motivi politici, gli augurano di ammalarsi se non di morire (argomento che secondo me potrebbe incidere non poco sull'elettorato indipendente).
Questa notizia dimostra ancora una volta che la vita è molto simile ad una partita di golf: giochi la palla come la trovi, tutto dipende da come reagisci alle difficoltà.

Trump secondo me finora ha fatto un long drive, ma è finito nel rough: la bandiera è vicina, potrebbe imbucare come mandare tutto a rotoli. 

Riassuntone del primo dibattito Trump - Biden

Dopo un minuto che Biden stava parlando si è capito perché Trump lo ha soprannominato #sleepyJoe. Really, REALLY low energy.

Dopo un altro minuto si è capito che la partita era 1 contro 2: Trump contro Biden E il moderatore. (Spoiler: Biden non è arrivato primo). Obiettivo di Biden, con i suoi sorrisetti di sottofondo (finchè ha avuto la forza di farli), era quello di far perdere le staffe al notoriamente incazzoso Trump. Che però si è abbastanza contenuto.
Piccolo punto a favore di Trump quando Biden ha negato l’esistenza del “manifesto” congiunto con Sanders (forse perché se ne è dimenticato). Team Biden dovrà fare damage control alla propria sinistra.
Biden si è semplicemente RIFIUTATO di rispondere alla domanda del moderatore sulla procedura di nomina della Corte Suprema (fine dell’ostruzionismo? modifica della composizione?) e il moderatore non ha fatto una piega.
Biden è stato debole/sleepy anche quando ha attaccato Trump sulla gestione della pandemia. Poteva per lui essere una requisitoria, ma proprio gli è mancata l’energia. Trump si è difeso abbastanza bene ma poi ha esagerato nel suo classico stile auto celebrativo.
Una cosa è risultata chiara: Biden tifa contro l’arrivo del vaccino, anche se potrebbe salvare vite, perché non lo aiuterebbe a vincere le elezioni.
Trump molto efficace quando ha sottolineato non solo i costi economici ma anche i rischi sociali (depressione, alcolismo, crisi familiari) del lockdown.
Il grande scoop del New York Times sulle tasse di Trump si è rivelato per quello che è veramente: Trump ha goduto dei benefici fiscali consentiti dall’amministrazione Obama. Tema imbarazzante per Biden, per cui il moderatore è stato veloce a cambiare subito argomento.
Dopo un’oretta Biden ha cominciato a cedere: Il moderatore gli ha fa una domanda sulla politica fiscale e lui ha risposto fischi per fiaschi.
Biden si è rifiutato di rispondere alla domanda sugli impicci di suo figlio con la Russia; anche in questo caso il moderatore glielo ha consentito.
Imbarazzante che il partito democratico abbia affidato la denuncia della “sistemica ingiustizia” che affliggerebbe il sistema americano a Biden, che ha 47 anni di vita pubblica alle spalle (la prima volta che è stato eletto non ero nemmeno nato). Non c’era proprio nessuno di più credibile?
Altra domanda a cui Biden semplicemente non ha risposto, eppure era facile facile: indicare un’associazione di poliziotti che lo appoggi. Silenzio. Imbarazzante.
Involontaria comicità di Biden quando ha risposto, a precisa domanda del moderatore, di non aver chiamato il sindaco di Portland o il governatore dell’Oregon, che sono del suo partito, perché intervenissero per sedare le violenze. “Non ho un incarico pubblico”. Infatti, è solo candidato alla presidenza degli Stati Uniti d'America. E poi pretende che sia Trump a dimostrare leadership nell'unità.
Quelli che hanno avuto la loro proprietà distrutta durante le proteste di questi mesi avranno sicuramente apprezzato quando Biden ha detto: "Antifa is an idea, not an organization”.
Sul clima Trump ha difeso, sorprendentemente, le proprie posizioni in maniera molto più efficace di un Biden ormai visibilmente esausto.
IN SINTESI: un dibattito brutto, litigioso, noioso perchè uno dei due candidati (Biden) è l'ombra soporifera del politico brillante di un tempo (il candidato giusto con quattro anni di ritardo), e l'altro (Trump) è stato ingabbiato dal format e sempre ostacolato dal moderatore.
A mio parere entrambi i team ne escono scontenti: Biden non è crollato, Trump non è deragliato. Repubblicani e Democratici ne escono confermati nelle proprie convinzioni. Gli indipendenti, credo saranno rimasti sconcertati da molti passaggi da catch nel fango, ma nell'incertezza potrebbe comunque prevalere Trump, perchè Biden è veramente, VERAMENTE imbarazzante come candidato Presidente.

Dogana for America - il punto a due mesi dalle presidenziali Usa

Video dell'incontro "Dogana for America" dell'8 settembre organizzato da Qualcosa da dichiarare presso la Vecchia Dogana di fiume di Verona, dedicato alle imminenti elezioni americane, con la media partnership di Heraldo.

Dibattito tra me e Alessandro Tapparini, modera Ernesto Kieffer di Heraldo.

Abbiamo affrontato molti temi, ma non immaginavamo che la malattia di Trump avrebbe fatto "deragliare" la campagna elettorale...



Aborto e armi, due sentenze che scuotono l’ordine (e la tracotanza) liberal

Due vittorie personali di Trump, reazioni isteriche dei progressisti. Non abolito il “diritto” ad abortire, la materia restituita agli Stati...