La motivazione del licenziamento l'ha scritta un vice procuratore generale, ma è trumpismo a 24 carati: a James Comey viene addebitato il modo in cui ha gestito (male, malissimo) le indagini sul c.d "e-mail-gate" in cui è coinvolta Hillary Clinton. Ricorderete: Hillary è accusata di aver scambiato informazioni top secret utilizzando un indirizzo di posta elettronica privata e non governativo. E poi, una volta iniziate le indagini, di aver tentato di occultare il misfatto.
In effetti, Comey (che tra l'altro è un repubblicano) ha fatto incazzare tutti. Prima quando, a luglio 2016, ha annunciato che non c'era materia per processare Hillary (suscitando le ire dei repubblicani); poi quando, poche settimane prima del voto, ha dichiarato che l'indagine era stata riaperta (facendo infuriare i democratici). Tra l'altro la Clinton ha recentemente dichiarato che, a suo parere, è stato proprio questo ultimo atto di Comey a farle perdere le elezioni (e non gli hacker russi).
Divulgata da poche ore la notizia, i due schieramenti si stanno già dando battaglia.
Divulgata da poche ore la notizia, i due schieramenti si stanno già dando battaglia.
I democratici si stracciano le vesti scandalizzati, sostengono che Trump sostituisce Comey perché stava investigando sui suoi rapporti con Putin. Ma questa è la versione a cui possono credere solo quelli che sono ancora convinti che Obama meritasse il Nobel per la Pace. L'indagine sul c.d. "Russia-gate" si trascina stancamente, dopo mesi di chiacchiere non è saltato fuori nulla di concreto (molto probabilmente perché non c'è nulla) e ormai andrebbe più correttamente battezzata "fuffa-gate".
I trumpisti più convinti, invece, esultano. Sperano, infatti, che la mossa indichi che Trump intende mantenere una delle sue promesse elettorali, tra l'altro fatta in mondovisione: quella di mettere sotto inchiesta Hillary Clinton proprio per l'"e-mail gate".
È il caso di rievocare il momento in cui ha fatto quella promessa, uno dei passaggi topici della campagna presidenziale 2016:
Di sicuro si prospettano tempi scoppiettanti.
Intanto, per chi vuole documentarsi, pubblico di seguito la lettera di licenziamento di Comey e le raccomandazioni del Procuratore Generale e del suo vice.
I trumpisti più convinti, invece, esultano. Sperano, infatti, che la mossa indichi che Trump intende mantenere una delle sue promesse elettorali, tra l'altro fatta in mondovisione: quella di mettere sotto inchiesta Hillary Clinton proprio per l'"e-mail gate".
È il caso di rievocare il momento in cui ha fatto quella promessa, uno dei passaggi topici della campagna presidenziale 2016:
Di sicuro si prospettano tempi scoppiettanti.
Intanto, per chi vuole documentarsi, pubblico di seguito la lettera di licenziamento di Comey e le raccomandazioni del Procuratore Generale e del suo vice.
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