giovedì 2 novembre 2017

Come Hillary ha “vinto” le primarie democratiche, e perso le elezioni

Vi invito a leggere questo “esplosivo” articolo di Donna Brazile, ex presidente del partito democratico.

Metto le virgolette perché si tratta di cose già note a chi non legge solo il New York Times o Repubblica.

In estrema sintesi, ecco cosa racconta Donna abrasive. Sant’Obama ha lasciato il partito democratico in bancarotta (bravo!). I Clinton hanno escogitato la soluzione: tramite i fondi della campagna di Hillary, hanno prestato al partito democratico le risorse necessarie per la sua sopravvivenza. Sotto forma di “paghetta” mensile. In barba alle regole del partito. 

In questo modo Hillary ha ottenuto il controllo del partito democratico (e dei suoi attivisti e del suo database). Piccolo particolare: questo è avvenuto PRIMA delle primarie, in cui la Clinton ha “vinto” contro Sanders la corsa per la nomination. Qui metto le virgolette perché è evidente che il gioco era truccato. Poiché era Hillary che teneva in piedi la baracca, era scontato  che, in un modo o nell’altro, ottenesse la nomination. E così è stato.

Salvo poi perdere clamorosamente le elezioni.

E come mai?

Anche qui Donna Brazile è molto chiara. Emblematico questo passaggio di una conversazione che ha la Brazile ha avuto con Sanders, quando gli ha dovuto spiegare come i Clinton lo avevano fregato. Sanders le aveva chiesto se, come dicevano tutti i sondaggi, la vittoria della Clinton era certa. Ebbene, ecco cosa gli ha risposto Donna Brazile (ripeto: l’ex presidente del Partito Democratico, non una quisque de popolo): “I had to be frank with him. I did not trust the polls, I said. I told him I had visited states around the country and I found a lack of enthusiasm for her everywhere. I was concerned about the Obama coalition and about millennials”.

Capito? Ai piani più alti del partito democratico si sapeva che i sondaggi erano farlocchi. E che la Clinton, ancora una volta, in campagna elettorale, invece di correre come un cavallo di razza si stava rivelando un ronzino. Si sapeva che l’aver messo le mani - dal punto di vista finanziario - sul partito, non l’aveva resa un candidato vincente.

Questo è il motivo per cui Hillary ha perso. Perché è in grado di vincere solo se le spianano la strada. Perché è sempre stata un candidato debole. Altro che hacker russi.

Un saluto dal ponte di Brooklyn. Non molto distante da qui, la campagna elettorale di Hillary aveva il suo quartier generale. 








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