Dopo un minuto che Biden stava parlando si è capito perché Trump lo ha soprannominato #sleepyJoe. Really, REALLY low energy.
Dopo un altro minuto si è capito che la partita era 1 contro 2: Trump contro Biden E il moderatore. (Spoiler: Biden non è arrivato primo). Obiettivo di Biden, con i suoi sorrisetti di sottofondo (finchè ha avuto la forza di farli), era quello di far perdere le staffe al notoriamente incazzoso Trump. Che però si è abbastanza contenuto.
Piccolo punto a favore di Trump quando Biden ha negato l’esistenza del “manifesto” congiunto con Sanders (forse perché se ne è dimenticato). Team Biden dovrà fare damage control alla propria sinistra.
Biden si è semplicemente RIFIUTATO di rispondere alla domanda del moderatore sulla procedura di nomina della Corte Suprema (fine dell’ostruzionismo? modifica della composizione?) e il moderatore non ha fatto una piega.
Biden è stato debole/sleepy anche quando ha attaccato Trump sulla gestione della pandemia. Poteva per lui essere una requisitoria, ma proprio gli è mancata l’energia. Trump si è difeso abbastanza bene ma poi ha esagerato nel suo classico stile auto celebrativo.
Una cosa è risultata chiara: Biden tifa contro l’arrivo del vaccino, anche se potrebbe salvare vite, perché non lo aiuterebbe a vincere le elezioni.
Trump molto efficace quando ha sottolineato non solo i costi economici ma anche i rischi sociali (depressione, alcolismo, crisi familiari) del lockdown.
Il grande scoop del New York Times sulle tasse di Trump si è rivelato per quello che è veramente: Trump ha goduto dei benefici fiscali consentiti dall’amministrazione Obama. Tema imbarazzante per Biden, per cui il moderatore è stato veloce a cambiare subito argomento.
Dopo un’oretta Biden ha cominciato a cedere: Il moderatore gli ha fa una domanda sulla politica fiscale e lui ha risposto fischi per fiaschi.
Biden si è rifiutato di rispondere alla domanda sugli impicci di suo figlio con la Russia; anche in questo caso il moderatore glielo ha consentito.
Imbarazzante che il partito democratico abbia affidato la denuncia della “sistemica ingiustizia” che affliggerebbe il sistema americano a Biden, che ha 47 anni di vita pubblica alle spalle (la prima volta che è stato eletto non ero nemmeno nato). Non c’era proprio nessuno di più credibile?
Altra domanda a cui Biden semplicemente non ha risposto, eppure era facile facile: indicare un’associazione di poliziotti che lo appoggi. Silenzio. Imbarazzante.
Involontaria comicità di Biden quando ha risposto, a precisa domanda del moderatore, di non aver chiamato il sindaco di Portland o il governatore dell’Oregon, che sono del suo partito, perché intervenissero per sedare le violenze. “Non ho un incarico pubblico”. Infatti, è solo candidato alla presidenza degli Stati Uniti d'America. E poi pretende che sia Trump a dimostrare leadership nell'unità.
Quelli che hanno avuto la loro proprietà distrutta durante le proteste di questi mesi avranno sicuramente apprezzato quando Biden ha detto: "Antifa is an idea, not an organization”.
Sul clima Trump ha difeso, sorprendentemente, le proprie posizioni in maniera molto più efficace di un Biden ormai visibilmente esausto.
IN SINTESI: un dibattito brutto, litigioso, noioso perchè uno dei due candidati (Biden) è l'ombra soporifera del politico brillante di un tempo (il candidato giusto con quattro anni di ritardo), e l'altro (Trump) è stato ingabbiato dal format e sempre ostacolato dal moderatore.
A mio parere entrambi i team ne escono scontenti: Biden non è crollato, Trump non è deragliato. Repubblicani e Democratici ne escono confermati nelle proprie convinzioni. Gli indipendenti, credo saranno rimasti sconcertati da molti passaggi da catch nel fango, ma nell'incertezza potrebbe comunque prevalere Trump, perchè Biden è veramente, VERAMENTE imbarazzante come candidato Presidente.
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