domenica 3 settembre 2017

La lettera piena di errori che Obama ha lasciato a Trump

Seguendo la tradizione, all'ultimo minuto del suo mandato presidenziale Barack Obama ha lasciato una lettera personale, scritta a mano, per il nuovo inquilino della Casa Bianca Donald Trump.

Il contenuto di questa lettera non era stato reso pubblico, fino allo "scoop" di oggi della CNN, che ne avrebbe ottenuto copia da uno dei visitatori a cui Trump, in questi mesi, l'avrebbe mostrata. Si tratterebbe quindi dell'ennesima "indiscrezione" uscita dalla Casa Bianca dal 20 gennaio ad oggi. La cosa è curiosa, perchè Trump avrebbe potuto benissimo rendere pubblico il contenuto della lettera, come era accaduto in casi precedenti.

(Fonte: Repubblica .it)

Ma lasciamo da parte la questione degli "spifferi" (veri o inventati) che escono dall'amministrazione Trump, perchè è più interessante, in questo momento, concentrarsi sul contenuto della lettera di Obama.

La cosa che balza agli occhi è che contiene almeno due errori (o almeno così sembra dalla trascrizione della CNN).

Il primo parrebbe un errore di sintassi. La CNN, bontà sua, sembra aver inserito un "to" che a Obama era rimasto nella penna.


Ma la lettera contiene anche un secondo errore, ancora più rilevante.


Ora, è evidente che anche qui Obama si è sbagliato.

Dalla fine della Guerra Fredda, in meno di trent'anni il mondo si è trasformato in un vero casino, altro che "ordine". Senza ricordare gli anni novanta - con le guerre in Jugoslavia, che non sono problemi ancora del tutto risolti soprattutto in Bosnia e in Kosovo, o i massacri in Africa come il genocidio in Rwanda - limitiamoci agli esempi più recenti: Iraq, Afghanistan, Georgia/Abkhazia-Ossezia, Ucraina/Donbass, "primavere arabe", Libia, Siria, Isis, Corea del Nord lanciata verso l'acquisizione della capacità di lanciare missili intercontinentali con testate nucleari, Iran avviato sulla stessa strada, la minaccia terrorismo a livello globale con cui ormai dovremmo "convivere", guerra in Mali e conflitti regionali in Africa, eccetera eccetera. 

Questa grafica interattiva de l'Espresso è molto utile per farsi velocemente un'idea dell'attuale "ordine" internazionale.

Lo scenario globale è talmente "ordinato" che una delle più citate affermazioni di Papa Francesco (del 2014, tra l'altro proprio di ritorno da un viaggio in Corea del Sud) è che "siamo entrati nella Terza Guerra Mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli". 

Quindi è difficile dire dove e quando Obama abbia visto, durante la sua presidenza, "espandersi costantemente" l'"ordine" internazionale che consiglia a Trump di difendere. 

Per cui le alternative sono due. 

La prima: intendeva scrivere international "disorder", e si tratterebbe, quindi, di un errore di ortografia che ha involontariamente occultato una descrizione più accurata della situazione geopolitica attuale, basata su un pragmatismo piuttosto cinico ma votato alla riduzione del danno (meglio una Terza Guerra Mondiale a pezzetti di una Terza Guerra Mondiale vera e propria, no?). 

La seconda alternativa: per otto anni Obama ha governato cercando di convincersi che il casino che aveva davanti agli occhi era una qualche forma di "ordine". Il che sarebbe un errore non di ortografia, ma di concetto, assai più grave, e che forse spiegherebbe come mai, il "dis-ordine" internazionale si è drammaticamente aggravato durante la sua presidenza, a causa dei suoi errori e delle sue incertezze.

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