lunedì 13 giugno 2011

Juridica - Una piccola vicenda a suo modo emblematica

SALUTE. La scoperta è stata fatta dai medici

Tenta di abortire con le aspirine:patteggia 11 euro

Giampaolo Chavan

Ha ingerito anche un farmaco Ma lei ha sempre negato tutto

Domenica 12 Giugno 2011 CRONACA, pagina 15

Ha tentato di abortire ingerendo otto pastiglie di aspirina e altre otto di un farmaco, utilizzato in Nigeria per interrompere la gravidanza. Ad accorgersene sono stati i medici del pronto soccorso dove la giovane era stata portata subito dopo aver assunto le pastiglie per il suo stato di forte malessere. Il piccolo è stata salvato ma pochi giorni dopo, la donna ha comunque abortito regolarmente.
E così la nigeriana J.E., 33 anni, incinta all'ottava settimana, è stata segnalata in procura per aver violato la legge sull'interruzione della gravidanza. Pochi giorni fa, in tribunale la sentenza con un patteggiamento «lillipuziano» a 11 euro quando la pena massima prevista dalla legge del '78 è di 51 euro.
Un finale amaro per la nigeriana e i suoi difensori, gli avvocati Daniela Richelli e Mattia Magrassi. Nonostante la pena sia stata concordata, i legali sono convinti dell'innocenza della loro assistita. La trentatreenne aveva già programmato l'intervento per l'interruzione della gravidanza a pochi giorni dal ricovero al pronto soccorso. La migrante, sposata, casalinga, però, ha optato in sede giudiziaria per la soluzione che le pesò di meno sul portafoglio e ha così scelto di pagare gli 11 euro.
Il fatto risale al 29 ottobre 2009 quando, secondo l'accusa, la donna ha ingerito i farmaci per procurarsi l'aborto. Si è sentita subito male e il marito, preoccupato dalle condizioni della donna, l'ha portata subito al pronto soccorso. Una volta presa in cura la donna, i medici, saputo dello stato interessante, si sono dati subito da fare per salvare il feto e hanno effettuato la lavanda gastrica, salvando donna e feto.
Ma quel giorno è partita anche la segnalazione per la procura con l'accusa a carico della nuova veronese di aver tentato di abortire senza rispettare le procedure, previste dalla legge 194. Fino a pochi giorni fa quando la donna si è presentata in aula al processo. L'udienza è durata pochi minuti, giusto il tempo per formalizzare il patteggiamento a 11 euro così come deciso dal giudice Raffaele Ferraro. La vicenda giudiziaria per la nigeriana si è così chiusa. Ora, si apre un nuovo capitolo della sua vita. Quando è uscita dal tribunale, era evidente il suo stato di gravidanza. I vagiti del piccolo sono oramai prossimi.


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