SALUTE. La scoperta è stata fatta dai medici
Tenta di abortire con le aspirine:patteggia 11 euro
Giampaolo Chavan
Ha ingerito anche un farmaco Ma lei ha sempre negato tutto
Ha tentato di abortire ingerendo otto pastiglie di aspirina e altre otto di un farmaco, utilizzato in Nigeria per interrompere la gravidanza. Ad accorgersene sono stati i medici del pronto soccorso dove la giovane era stata portata subito dopo aver assunto le pastiglie per il suo stato di forte malessere. Il piccolo è stata salvato ma pochi giorni dopo, la donna ha comunque abortito regolarmente.
E così la nigeriana J.E., 33 anni, incinta all'ottava settimana, è stata segnalata in procura per aver violato la legge sull'interruzione della gravidanza. Pochi giorni fa, in tribunale la sentenza con un patteggiamento «lillipuziano» a 11 euro quando la pena massima prevista dalla legge del '78 è di 51 euro.
Un finale amaro per la nigeriana e i suoi difensori, gli avvocati Daniela Richelli e Mattia Magrassi. Nonostante la pena sia stata concordata, i legali sono convinti dell'innocenza della loro assistita. La trentatreenne aveva già programmato l'intervento per l'interruzione della gravidanza a pochi giorni dal ricovero al pronto soccorso. La migrante, sposata, casalinga, però, ha optato in sede giudiziaria per la soluzione che le pesò di meno sul portafoglio e ha così scelto di pagare gli 11 euro.
Il fatto risale al 29 ottobre 2009 quando, secondo l'accusa, la donna ha ingerito i farmaci per procurarsi l'aborto. Si è sentita subito male e il marito, preoccupato dalle condizioni della donna, l'ha portata subito al pronto soccorso. Una volta presa in cura la donna, i medici, saputo dello stato interessante, si sono dati subito da fare per salvare il feto e hanno effettuato la lavanda gastrica, salvando donna e feto.
Ma quel giorno è partita anche la segnalazione per la procura con l'accusa a carico della nuova veronese di aver tentato di abortire senza rispettare le procedure, previste dalla legge 194. Fino a pochi giorni fa quando la donna si è presentata in aula al processo. L'udienza è durata pochi minuti, giusto il tempo per formalizzare il patteggiamento a 11 euro così come deciso dal giudice Raffaele Ferraro. La vicenda giudiziaria per la nigeriana si è così chiusa. Ora, si apre un nuovo capitolo della sua vita. Quando è uscita dal tribunale, era evidente il suo stato di gravidanza. I vagiti del piccolo sono oramai prossimi.
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